Non inizia la Fase 2 per la categoria dei fotografi. 

A lanciare l’allarme i Fotografi CNA.

Una categoria che, nelle varie specializzazioni, ha la sua attività principale nelle attività correlate agli eventi. Un settore quindi estremamente penalizzato poichè ha il suo core business in eventi e cerimonie come matrimoni, battesimi, comunioni, fiere, musei, teatri, concerti e spettacoli.

Ma ancora la fotografia è inevitabilmente legata alla promozione del territorio e al marketing delle imprese perciò se ne ricava chiaramente l’importanza, strategica che questo settore ha anche nel rilancio dell’immagine dell’Italia.

Ma gli obiettivi oggi sono purtroppo chiusi – sottolinea Mirco Villa, portavoce dei Fotografi CNA – e numerose nostre attività sono state duramente messe in crisi proprio all’inizio di una stagione che tradizionalmente ci porta buona parte del lavoro. E il suo improvviso azzeramento, che ha fatto praticamente chiudere i nostri studi, non ci fa vedere una immagine nitida del nostro immediato futuro”.

Se sono fermi gli eventi, per il settore della fotografia – che ha il compito, anche culturale, di rappresentarli – diventa molto difficile proseguire una qualsiasi attività: “L’ondata di disdette o di posticipi sine die di lavori già programmati rischia di lasciarci al buio per parecchi mesi – commenta Villa – e se non si rimette un minimo in moto la filiera produttiva legata agli eventi molti dei miei colleghi avranno difficoltà a tenere aperta l’attività”.

E’ ora che la politica – conclude il portavoce dei Fotografi CNA – inquadri nel suo obiettivo il nostro settore e lo valorizzi, così come noi ogni giorno valorizziamo l’immagine di prodotti, eccellenze e territori del nostro Paese”.

Insomma, servono sostegni e aiuti concreti per risollevare la categoria e mancati introiti di questi mesi di lockdown.

Fonte: cna.it > https://bit.ly/3dqsuO9

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